Il tonno antichissima preda dell’uomo
Nella Grotta del Genovese, nell’isola di Levanzo, su di una parete vi è raffigurato un tonno. Gli uomini dell’Eneolitico ritennero di assegnare un posto di rilievo a questo pesce, accanto agli altri animali di terra cui dovevano la loro sopravvivenza. Non si sa come in quei tempi antichi, privi di strumenti adatti alla pesca specializzata, gli uomini abbiano potuto catturare questi grandi pesci. Forse ci riuscivano costringendo la preda verso terra, dove poi veniva imbrigliata in acque basse.
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La pesca del tonno
In antichità la pesca del tonno, con la tecnica della tonnara, non poté essere praticata da singoli pescatori. La tonnara richiede, infatti, un’organizzazione complessa, fatta di molti uomini ben addestrati. Essi si preparano tutti insieme al passaggio del branco. Se il branco non passerà sarà un problema per tutti coloro che hanno investito in questa attività. La tonnara somiglia nel suo complesso a un aeroplano sommerso. La fusoliera è costituita dal corpo o isola, di forma rettangolare e suddivisa in diverse “camere“. Quando la camera di entrata è affollata di tonni, la si apre, permettendo ai pesci di defluire in un’altra contigua. Di camera in camera i tonni giungono nell’ultima, quella destinata alla cattura del pescato. In questa, la cosiddetta camera della morte, avverrà la mattanza. Il coordinamento delle operazioni è affidato al leader: il Rais.
La Mattanza
E’ il Rais, infatti, l’unico regista della rappresentazione di questo antico rito. E’ diventato Rais percorrendo tutte le tappe gerarchiche all’interno della tonnara. Per giorni andrà ad “ascoltare” il mare, nell’attesa del fatidico momento in cui finalmente i primi tonni cominceranno ad affluire nella tonnara. Le grandi barche sono disposte attorno ai quattro lati della camera della morte, che è dotata, contrariamente alle altre, di una robusta rete di fondo, ossia il coppo. I tonnaroti inizieranno a sollevare il pesante coppo.
Ora i tonni sembrano impazziti. Lo spazio si fa sempre più stretto, e l’impossibilità di muoversi comincia a soffocarli. E’ l’inizio della vera mattanza. Dalle barche gli uomini arpioneranno i pesanti tonni, e li isseranno sulle barche, stando bene attenti a evitare i loro possenti colpi di coda. L’antico rito ora è chiuso.
La Mattanza oggi
Tuttavia, questa pratica è ormai in disuso. Fortemente danneggiata dalla pesca industriale, va scomparendo a causa della mancanza del passaggio del branco. I siti delle tonnare oggi sono spesso adibiti a musei che ci raccontano l’orgoglio dei pescatori che tornavano vittoriosi.
Fonti : Wikipedia
Foto: Wikipedia – Maria Virzì