Vento di Trapani: la città dei due mari

Fine anno in vetta con i presepi

Fine anno in vetta con i presepi

Siamo saliti con la funivia in questo freddo ma soleggiato pomeriggio di fine dicembre per visitare il borgo medioevale di Erice che in occasione delle festività natalizie si trasforma in un vero e proprio “borgo dei presepi”.

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Entrando da Porta Trapani saliamo verso la vetta percorrendo via Vittorio Emanuele. Mappa alla mano, è divertente come una caccia al tesoro. Dobbiamo trovare circa venti presepi, distribuiti in cortili, botteghe, chiese, vicoletti.

Ci sono presepi di tutti i tipi, classici e fantasiosi, ed è difficile decidere quale ci piace di più. Esporre il proprio presepe è un modo per far pubblicità alla propria attività e per far mostra della propria creatività.

Pasticcerie, laboratori di ceramiche d’arte, di tappeti artigianali ed anche ristoranti ed alberghi. Non mancano poi i tipici cortili ericini. I presepi si trovano proprio dappertutto.

Il Rudere del Monastero del SS. Salvatore

Particolarissima l’ambientazione del Presepe al rudere del Monastero del SS.Salvatore.

L’edificio che nel XIII secolo era il palazzo della nobile famiglia Chiaramonte divenne poi un monastero di monache benedettine.

Ruderi del monastero del SS. Salvatore

Il monastero era un centro per la produzione di parati in seta, oro, argento e corallo, come pure dei famosi dolci oggi chiamati “ericini”. Del monastero rimangono solo i ruderi. Della costruzione originaria rimangono tracce di finestre trecentesche e un portale quattrocentesco. La vicina chiesa di San Salvatore è stata riaperta nel giugno del 2017 al pubblico e al culto, dopo 82 anni di chiusura.

Biblioteca Comunale e i suoi incredibili presepi

Ed eccoci in piazza della Loggia, la piazza centrale. Il clima è reso festoso dall’originale albero luminoso e dai graziosi stand in legno dei mercatini di Natale. Dopo esserci riscaldati con del vin brulé ricominciamo a seguire l’itinerario dei presepi.

albero piazza della Loggia Erice

In piazza si trova la Biblioteca comunale, che ospita i presepi dell’artista trapanese Vito Romano tra cui il presepe più piccolo del mondo. Davvero straordinario, si vede attraverso una lente di ingrandimento! Lo visito da diversi anni ed ancora non riesco a capire come sia possibile aver modellato delle natività così piccole e così minuziosamente ben fatte sulla capocchia di uno spillo.

i presepi del polo Museale e Biblioteca ad Erice

A proposito della Biblioteca. Nel 1866 entrò in vigore una famosa legge del Regno d’Italia con cui degli Ordini e delle Corporazioni religiose venivano soppressi. Una legge successiva nel 1867 ne confiscò i beni. Praticamente tutti i loro beni passarono allo stato. Allora i pregevoli volumi custoditi nei diversi conventi ericini furono riuniti a quelli della modesta libreria comunale. Nel 1874 la biblioteca fu trasferita in una sala al pianterreno del palazzo municipale.  Da qui fu trasferita al secondo piano nel 1938 dove si trova ancora. Anno dopo anno grazie anche alle donazioni era diventata più grande ed importante.

Vito Carvini

Vito Carvini, a cui è dedicata la Biblioteca comunale, è uno degli esponenti più emeriti e rappresentativi della storia di Erice. Dapprima parroco, divenne arciprete della Chiesa Matrice di Erice nella seconda metà del ‘600. Il suo nome resta legato alla grandiosa opera manoscritta “ Erice antica e moderna sacra e profana” dove raccolse minuziosamente origini di famiglie, memorie di uomini illustri, proprietà comunali, i disegni di tutte le vedute e dei reperti antichi e tutto ciò che riguardava la sua città.

Infatti ancora oggi l’opera del Carvini costituisce punto di partenza per la ricostruzione della storia di Erice.

Polo Museale Antonino Cordici e i presepi

Già che ci siamo, entriamo nel Polo Museale “Antonino Cordici”. Qui sono in  mostra dei presepi del Museo Pepoli di Trapani, tra cui il prezioso presepe settecentesco in alabastro e materiali marini, del XVIII secolo e attribuito al noto scultore Andrea Tipa e trenta pastori settecenteschi, provenienti dalla collezione del Museo Pepoli di Trapani ed esposti al pubblico per la prima volta.

Le statuine presepiali, oltre che in corallo, avorio, alabastro, venivano realizzate anche con materiali più semplici come il legno associato alla tela e alla colla, una tecnica utilizzata anche per i gruppi scultorei processionali dei “Misteri” di Trapani, nella quale eccelse Giovanni Matera (1653-1718), autore di manufatti conservati, oltre che a Trapani e a Palermo, anche a Monaco di Baviera. Egli scolpiva accuratamente sul legno di tiglio o cipresso i volti, le gambe, le mani e le parti del corpo in vista, sbozzava appena l’ossatura delle figure e su questa applicava i vestiti fatti di piccoli pezzi di tela o lino finissimi, trattati con gesso e colla e variamente colorati.

Antonino Cordici

Antonino Cordici (1586 1666 )ha avuto il merito di essere stato il primo a raccogliere con cura ogni oggetto che presentasse valore o interesse storico, artistico e archeologico. Ci ha lasciato “la Istoria della città sul monte Erice” ed altre opere a stampa o manoscritte. Della sua grande raccolta invece rimase solo la descrizione contenuta nel manoscritto. Fortunatamente si è salvata una parte della raccolta di monete, oggi conservata al museo.

L’Annunciazione di Antonello Gagini

Con il biglietto di 1 euro visitiamo anche il Museo.

Inoltrandosi per la visita al polo museale risalta subito per la sua bellezza il capolavoro di Antonello Gagini L’annunciazione” del 1525, proveniente dalla chiesa del Carmine.

Annunciazione di Antonello Gagini

Sezioni del Museo

Il Museo ha varie sezioni. In quella archeologica sono custoditi reperti d’età preistorica, elima, punica, greca e romana. Tra questi il più rappresentativo è la testina di Afrodite in marmo del IV sec a.C. ed una collezione numismatica. Nella sezione delle arti decorative ci sono beni religiosi ottenuti dalla soppressione delle corporazioni religiose.  E qui troviamo paramenti sacri, il paliotto, manufatti in cero plastica e il presepe in alabastro del XVIII sec. L’annunciazione del Gagini e altri dipinti di pittori siciliani  fanno parte della sezione storico-artistica. Alcuni dipinti donati dalla Salerniana arricchiscono la sezione contemporanea. Infine troviamo una mostra di armi dell’impero Austro-Ungarico, garibaldine e della prima guerra mondiale.

Chiesa di San Pietro

La chiesa di San Pietro fu ricostruita nel 1745 su progetto dell’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico a cui dobbiamo gran parte dei restauri di opere trapanesi.

San Pietro Erice

Riaperta di recente, la chiesa è collegata all’antistante Monastero di San Rocco (oggi sede del centro di cultura scientifica “Ettore Majorana”) da un arco di camminamento che risale alla metà circa del ‘500. Le statue interne di S. Pietro e S. Paolo sono del XVI secolo.

Genovesi ericine

Il trapanese DOC non può venire ad Erice senza far capolino in una delle pasticcerie tipiche per gustare le mitiche genovesi o i dolcetti con le mandorle. Dolci e biscotti prelibati che un tempo erano prodotti e venduti dalle suore di clausura e che le pasticcerie producono ancora con il sistema tramandato dalle suore.

Chiesa di San Carlo

Anche la Chiesa di San Carlo è una delle nostre tappe.

Fino a qualche decennio fa il monastero annesso alla chiesa ospitava una comunità di monache di clausura impegnate nella confezione e vendita di dolci e biscotti, detti “dolci di badia”, ma fu chiuso nel 1970. All’ingresso della chiesa era posta una ruota, utilizzata per consegnare ai clienti i famosi pasticcini  realizzati dalle suore.

La chiesa di San Carlo, a navata unica, conserva l’originale pavimento maiolicato, dipinti settecenteschi raffiguranti la Crocifissione e il Miracolo di San Carlo.
Al centro della chiesa invece possiamo ammirare un plastico della città di Erice in grande scala.

plastico città di Erice

La Salerniana

Successivamente il monastero è stato per diversi anni la sede della “Salerniana“, una galleria d’arte contemporanea e un’associazione per la promozione artistica e culturale a livello internazionale. Fondata dal poeta Giacomo Tranchida si è occupata di organizzare mostre d’arte contemporanea curate da critici di rilievo. La Salerniana espone donazioni di artisti contemporanei come per esempio Carla Accardi, Pietro Consagra, Pino Pinelli. Dal 2015 la mostra si trova nel Palazzo della Vicaria a Trapani. Il monastero invece è ancora in restauro per creare alloggi turistici sostenibili.

E tra un dolcetto e un bicchiere di vino aspetteremo la mezzanotte in piazza!

Erice Natale 2017