Vento di Trapani: la città dei due mari

Lungo la strada per San Vito lo Capo

  Lungo la strada per San Vito Lo Capo

Siamo partiti da Trapani per raggiungere la bellissima spiaggia di  San Vito Lo Capo.

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La strada che da Trapani conduce a San Vito per buona parte si snoda lungo la costa. All’altezza di Custonaci si allontana dalla costa per aggirare l’imponente Monte Cofano. Dopo aver attraversato borghi dai nomi suggestivi come Purgatorio, si immette attraverso l’antico Ponte Biro in una valle molto rigogliosa, la Valle degli Ulivi.

Passiamo per Castelluzzo, un piccolo centro agricolo a pochi km da San Vito Lo Capo, immerso nella Valle degli Ulivi, in mezzo a sentieri che si arrampicano tra fichi d’india e fiori mediterranei.
Castelluzzo è compresa tra i due rilievi montuosi che fanno capo a Monte Cofano e Monte Monaco.  Monte Cofano è una riserva naturale che si estende dalla baia di Cornino alla baia Santa Margherita. Monte Monaco è il rilievo visibile da San Vito lo Capo.
Il borgo di Castelluzzo si sviluppa ai lati di un lungo viale, a metà del quale si apre una piazzetta e si erge una chiesetta. Il borgo è famoso per l’olio che vi si produce.

L’olio di Castelluzzo infatti è molìto da oliva ogliara o Moresca. Si tratta di olio molìto a freddo, a bassissima acidità. Non vengono utilizzati pesticidi e si adatta a tutti i cibi. Ha un particolare aroma di mandorla visto che la zona dove viene coltivato è piena di mandorli ed è leggermente piccante.

Qui si tiene ogni anno l’evento Baglio Olio e Mare, dedicato alla bontà della sua cucina popolare e ai suoi ingredienti a Km zero. Il luogo è molto praticato anche dagli amanti dellippo- trekking, per la presenza di sentieri lungo le coste praticabili a cavallo.

La costa tra due complessi montuosi

La strada poi si riavvicina alla splendida costa.
Sul rettilineo che segue Castelluzzo si diramano stradine che portano a baie di sabbia o di ciottoli a dir poco incantevoli, con quel mare trasparente dai riflessi turchesi e smeraldo. Due chilometri e mezzo di coste, sia rocciose che sabbiose, un angolo di paradiso risparmiato dall’edilizia selvaggia, in quanto riserva naturale, in cui rimanere estasiati ad ammirare la bellezza della natura.

baia di tono a Castelluzzo

strada per baia Santa Margherita

La baia di santa Margherita

Tra queste splendide insenature c’è la baia di Santa Margherita. In estate l’area è chiusa al traffico. I visitatori che vogliono raggiungere il mare possono parcheggiare gratuitamente l’auto negli appositi parcheggi e utilizzare il trenino Ercolino, che parte ogni 15 minuti ed è gratuito. Il trenino ecologico collega le spiagge e le calette tra Castelluzzo e Macari, e varrebbe la pena fare un giro anche solo per guardare i luoghi.

Il borgo di Macari

Un’altra stradina dalla parte opposta porta ad un borgo arrampicato sulle montagne che circondano la Valle degli Ulivi il cui nome è Macari o Makari. Un tempo méta degli amanti dell’acqua buona, che qui si recavano con le auto piene di damigiane per farne scorta, è un luogo meraviglioso per villeggiare d’estate. Si gode il fresco e il panorama sul golfo omonimo è davvero notevole. Il silenzio  e il canto degli uccelli accompagnano la giornata del turista che ha voglia di rilassarsi.
Per chi ama il trekking o le semplici passeggiate ci sono numerosi sentieri che attraversano il borgo e permettono di raggiungere sia la Riserva dello Zingaro che la costa sottostante. Si può anche salire sul promontorio e godere di una vista mozzafiato su tutto il golfo di Macari.

Il belvedere

Proseguendo sulla strada per San Vito  non si può non fermarsi al belvedere, ad ammirare il golfo che da Monte Cofano giunge alle falesie di Cala Mancina. La bellezza del luogo con i suoi colori di un azzurro intenso e i suoi tramonti spettacolari sul mare ci trattiene incantati.

La costa sottostante il belvedere, rocciosa e frastagliata, è ricca di piccole insenature dove ci colpisce l’acqua trasparente tra i ciottoli. Qui si trovano la cala del Bue Marino, eletta spiaggia più amata dagli italiani nel 2016 da LegAmbiente e la caletta dell’Isulidda, splendido angolo di mare su cui si affacciano piccole grotte e pareti di roccia bellissime.

La Torre dell’Isulidda

La parete della Torre dell’isulidda, è una falesia alta quasi cento metri che ospita migliaia di visitatori sportivi ogni anno per fare climbing, uno sport sempre più in voga dalle nostre parti.

A San Vito Lo Capo e Custonaci si trovano tra le località di arrampicata più belle della Sicilia, tra cui le pareti del Monte Monaco, di Salinella e del Monte Cofano.
Ogni anno si tiene nello scenario di queste falesie il San Vito Climbing Festival.

Attraverso il graziosissimo campeggio El Bahira, situato in una posizione davvero eccellente, si accede direttamente alla falesia di Salinella.

Falesia di Calamancina

Uno dei settori della falesia di Salinella è la falesia di Calamancina, tra le più amate dagli appassionati dell’arrampicata sul mare. La falesia si affaccia sull’omonima baia.
A questa baia si arriva in auto da San Vito lo Capo. Superato il porto di San Vito si imbocca via Calamancina, poi si va per un sentiero, dove a destra di alcune villette c’è un doppio cartello indicante Calamancina e Grotta del Cavallo.

La strada sterrata passa a pochi metri dal mare. Circa 2 km senza asfalto, impossibile dopo la pioggia. La strada è già da sé un’avventura, come preludio all’emozione dell’arrampicata.
Nella falesia ci sono anche grotte misteriose, come quella di Isulidda su cui regna sovrana l’omonima torre seicentesca di avvistamento. Da qui lo sguardo si perde nel lontano orizzonte. Lasciamo spazio alla fantasia e ci immaginiamo come doveva essere spaventoso avvistare una nave dei terribili pirati.

Non sarà facile lasciare le spiaggette di Macari quando il mare è calmo. E’ così trasparente che non si vorrebbe mai uscire dall’acqua. Ma vogliamo proseguire verso San Vito lo Capo.

Monte Monaco verso San Vito Lo Capo

Percorrendo la strada provinciale in direzione San Vito Lo Capo, superato Macari si vede Monte Monaco in tutta la sua imponenza. Il Monte ha un’altezza di 532 metri e la sua forma ricorda vagamente quella di un monaco in ginocchio con le mani giunte in preghiera.
C’è una curiosità che attrae il visitatore che si reca a San Vito. Man mano che si procede lungo la strada si assiste all’illusione ottica dell’avvicinamento di due parti di montagna fino al loro congiungimento totale. Questo effetto ottico ricorda l’avvicinarsi di due innamorati per baciarsi, da cui il soprannome “le montagne che si baciano”.

Nella cima del Monte Monaco oltre ad osservare una vista spettacolare c’è una grande croce in legno, a cui si arriva da un sentiero immerso nella vegetazione mediterranea che parte dalla strada comunale Mondello. Arrivati alla grande croce c’è un quaderno dove lasciare un pensiero o un saluto. A ovest si ammira la costa che va da Erice a Monte Cofano, e a est da San Vito Lo Capo fino al Golfo di Castellamare e ai Monti che sovrastano Palermo, mentre verso sud la vista si sposta verso la costa di Monte Speziale fino a Monte Sparagio che chiude a sud la piana di Castelluzzo.
Uno spettacolo davvero magnifico.

Fonti:
http://www.sanvitoweb.com/

Foto: Maria Virzì

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