Vento di Trapani: la città dei due mari

Misteri di Trapani: le antichissime origini

I misteri di Trapani sono una lunga processione che si tiene ogni anno il Venerdì Santo per le vie della città antica e in parte anche della moderna. Miscuglio tra sacro e profano, folklore e tradizione, rito e occasione d’incontro tra vecchi amici, è un evento fondamentale nella vita dei trapanesi.

Si tratta di 20 gruppi scultorei decorati con gioielli d’argento e arricchiti con decorazioni di fiori. Ogni gruppo scultoreo rappresenta un momento della Passione di Gesù e viene trasportato a spalla in processione a ritmo di musica da persone appartenenti al ceto che lo ha “in custodia”.  La processione ha inizio alle 14 del Venerdì Santo quando i gruppi cominciano ad uscire dalla chiesa del Purgatorio dove sono custoditi tutto l’anno e termina il mattino seguente.

misteri di Trapani

Le statue sono a grandezza quasi naturale e costruiti in legno di cipresso, sughero, tela e colla.  Gli abiti sono fatti con una tecnica tutta trapanese chiamata “charchet”. Nei secoli, ogni gruppo è stato abbellito orgogliosamente dalle rispettive maestranze, o categorie di lavoratori, con ornamenti preziosi, quasi sempre d’argento. Questi lavori in argento provenivano in prevalenza dalle fiorenti botteghe di argentieri trapanesi del XVII e XVIII secolo. Gli abili cesellatori, su commissione delle maestranze,  si adoperarono per costruire aureole, croci, corone di spine, calici, brocche ma anche spade, lance e scimitarre.

Origine della processione

La processione così com’è oggi trae le proprie origini dalla tradizione cinquecentesca dei paesi cattolici di rappresentare scene sacre ispirate a episodi biblici. Le rappresentazioni, che erano interpretate dagli stessi fedeli, si intensificavano durante la settimana santa ispirandosi alla Passione e alla Morte di Gesù.

Grazie ai commerci via mare i trapanesi erano venuti a contatto con riti che si tenevano a Genova, di origine spagnola.

Le iniziali rappresentazioni fatte dai fedeli vennero sostituite da gruppi scultorei che dal 1612 al 1788 vennero affidati alla cura delle corporazioni delle arti e mestieri. Quindi i gruppi scultorei  vennero costruiti nell’arco di due secoli.

Naturalmente, nel corso del tempo, la processione ha subito delle evoluzioni. Per esempio all’inizio era seguita da fedeli che si auto-flagellavano, cosa vietata nel 1856.  Nel nostro secolo con i numerosi cambiamenti economici sono scomparse alcune maestranze o categorie di lavoratori, come i canapai e i bottai.

La processione diventò anche una specie di gara di devozione in cui ogni ceto dà il meglio di sé per rendere il proprio gruppo scultoreo bellissimo. Più il ceto era ricco più grandi erano i doni in segno di devozione.

Significato del nome Misteri

Mi sono sempre chiesto da dove derivasse il nome “misteri”. Tutti sappiamo che mistero si riferisce a qualcosa che non trova una spiegazione razionale, come il Mistero della Trinità. Ma l’enciclopedia sapere.it mi ha fornito altre definizioni illuminanti.

Una, pertinente al nostro caso, “dramma sacro in volgare fiorito nel corso del Medioevo, chiamato poi mistery play in Inghilterra e sacra rappresentazione in Italia”.

Andando ancora indietro nel tempo, mistero era una “rappresentazione sacra che si teneva in Grecia fin da tempi remotissimi durante la celebrazione dei misteri di Dioniso. Tali rappresentazioni, soprattutto la celebrazione della morte e della rinascita del dio, con la cerimonia dell’immolazione di un capro e i canti corali che l’accompagnavano, sono da collocare alle origini del teatro tragico greco.”

Ma poiché la parola mistero deriva dal greco mysterion che deriva da da mýstēs, iniziato, tutto ci riporta a quei riti di iniziazione segreti, a cui erano ammessi solo gli iniziati, diffusi nell’antico mondo medio-orientale e greco. Ne sono esempio i Misteri eleusini.

Misteri eleusini

Ma cosa erano questi misteriosi misteri eleusini?

Erano riti secreti che si tenevano due volte all’anno ad Eleusi, in Grecia, dal 1600 a.C. fino al 392 d.C. Cosa fossero esattamente nessuno lo sa perché agli iniziati era fatto divieto di svelarli, pena la morte. Ma sappiamo che erano molto importanti per tutti i greci, dal momento che la cosiddetta Via Sacra, la strada da Atene ad Eleusi, era l’unica vera strada in tutta la Grecia centrale, fino all’arrivo dei Romani. Sappiamo anche che la partecipazione ai Misteri cambiava la vita degli iniziati in meglio. Essi non temevano più la morte perché riconoscevano di essere anime immortali temporaneamente in corpi mortali.

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Mito di Demetra e Persefone

I Misteri celebravano la storia di Demetra e Persefone chiamata anche Core o Kore. Il mito più significativo dell’antica Grecia ci viene anche raccontato da Omero. L’Inno a Demetra è una composizione minore di Omero, inclusa nella raccolta degli Inni omerici. L’inno introduce e spiega anche il rituale dei Misteri eleusini.

la storia del rapimento di Kore

Demetra, dea della natura, aveva avuto con Zeus la figlia Kore, che letteralmente significa fanciulla. Ade, fratello di Zeus e dio degli Inferi, si era invaghito di lei. Poiché la madre rifiutava di darla in sposa a chiunque si facesse avanti, Ade pensò di rapirla, con la tacita approvazione di Zeus. Così mentre la fanciulla, insieme ad altre dee, raccoglieva i fiori in un prato che secondo alcune versioni si trovava nei pressi di Enna, si aprì sul terreno una voragine da cui apparve il dio degli Inferi sul suo carro dorato. Rapidamente rapì la fanciulla e la portò con sé nell’oltretomba. Le grida di Core si udirono per miglia e furono udite anche dalla madre Demetra.

Quando Demetra realizzò la sparizione della figlia, partì alla sua ricerca, e impugnando torce infuocate attraversò la terra per nove giorni e nove notti rifiutando di mangiare e bere e invocando il nome dell’adorata figlia.
Incontrò Ecate, dea della notte, della luna e della magia, la quale la guidò da Elio, dio del Sole, che tutto vede, per chiedergli dov’era nascosta la ragazza.
Elio narrò tutta la vicenda occorsa a Persefone.

Demetra arriva ad Eleusi

Venuta a conoscenza dell’accaduto, la dea era irata con gli altri dei per la sorte della figlia e si diresse verso l’Arcadia, fino a quando arrivò ad Eleusi e si riposò presso un pozzo. Per non essere riconosciuta, Demetra si era travestita da vecchietta. La regina che la vide la invitò a prendersi cura del figlio. Di notte Demetra, temendo di perdere anche questo bambino, celebrava un rito con il figlio della regina, battezzandolo col fuoco per renderlo immortale. Ma una notte fu sorpresa dalla regina che rimase comprensibilmente sconvolta nel vedere il proprio bambino posto nel fuoco. Demetra fu perciò costretta a rivelare la sua identità con molta rabbia. La sua ira si placò con la promessa che fosse costruito un tempio in suo onore ad Eleusi. Inoltre insegnò l’arte dell’agricoltura al figlio della regina Triptolemos.

L’accordo tra gli dei

A causa della sua ira e del suo dolore Demetra non si prendeva più cura della natura. I raccolti seccavano e gli animali e le persone morivano di fame e gli dei non ricevevano più i loro tributi. Così Zeus persuase Ade a restituite Kore alla madre Demetra per placare la sua ira.

Ade acconsentì ma, con un piccolo tradimento, fece mangiare alcuni semi di melograno a Kore. Poiché chi mangia qualcosa nella terra dei morti rimane con i morti, Kore rimase legata al regno dei morti e ad Ade.

Alla fine si pervenne ad un accordo: Kore avrebbe trascorso sei mesi con Ade negli Inferi e sei mesi con la madre sulla terra. Kore emerse dagli Inferi come Persefone, la regina dei Morti. Mentre la figlia rimaneva sulla terra, per la felicità Demetra faceva rifiorire la natura, mentre quando Persefone era negli Inferi le piante seccavano. Il mito spiegava così le stagioni.

A prima vista può sembrare ingenuo e infantile, ma il mito spiega il concetto di trasformazione e la natura ciclica della vita. La vita non finisce con la morte. Non c’è morte in realtà, ma solo il cambiamento da uno stato dell’essere ad un altro e poiché tutto è ciclico, tutto ritorna.

Così come Core-Persefone ogni anno scende nella terra dei morti per poi ritornare a quella dei viventi, ogni essere umano muore per vivere di nuovo, in un altro piano di esistenza o in un altro corpo. Il mito di Persefone offre qualcosa in più rispetto agli altri miti: una visione della vita eterna e il trionfo sulla morte.

La festa dei riti eleusini

Sembra che i riti dei misteri eleusini riproducessero come in una rappresentazione teatrale i vari momenti del mito di Demetra e Kore. C’erano i misteri minori che avevano luogo in primavera. A settembre, coloro che erano stati purificati nei misteri di primavera potevano partecipare ai misteri maggiori. Tutti gli iniziati percorrevano la via da Atene a Eleusi chiamando Kore rappresentando così la ricerca di Demetra per la figlia perduta. Ad Eleusi si riposavano presso il pozzo dove Demetra si era riposata.

La festa durava otto giorni, dal 16 al 23 di Boedromian (1- 8 ottobre). C’erano cerimonie di purificazione in cui gli iniziati si immergevano nell’acqua. Danze e canti notturni in onore di Demetra e Kore, sacrifici offerti alle dee. La festa raggiungeva il culmine nelle notti dal 21 al 23.

Il mito di Demetra e Persefone era rappresentato in tre fasi: la discesa, la ricerca e l’ascesa, con emozioni che andavano dal dolore alla gioia. Il tema principale era l’ascesa di Persefone e la riunione con la madre.

Il ciceone

Dopo un digiuno gli iniziati bevevano una bevanda di orzo e menta chiamata kykeon, ciceone. Questo miscuglio, comunque, era differente dalla comune bevanda consumata in Grecia. Aveva proprietà psicoattive probabilmente causate dal fungo Ergot che si trovava nelle coltivazioni di orzo nei pressi di Eleusi. L’ergot, parassita di numerose specie di graminacee selvatiche o coltivate, è considerato precursore naturale dell’LSD. A dosi elevate causa la morte e infatti  è tristemente famoso per le stragi di cui è stato responsabile nel Medioevo, a piccole dosi avrebbe effetti psicoattivi. Questa bevanda a digiuno avrebbe condotto gli iniziati in uno stato di “high” e avrebbe aiutato gli iniziati nella trasformazione. Tuttavia, i moderni tentativi di preparare un ciceone usando l’orzo parassitizzato all’ergot hanno dato risultati inconcludenti. Forse si faceva uso di altri tipi di funghi, il psilocybe cubensis o l’amanita muscaria. O più semplicemente dell’oppiaceo derivato dal papavero introdotto ad Eleusi da Creta.

Il telesterion

Qualunque cosa contenesse, dopo aver bevuto il ciceone, i partecipanti entravano nel Telesterion, un teatro sotterraneo, dove si svolgevano i riti segreti. Forse si trattava di una rappresentazione simbolica della morte e della rinascita di Persefone a cui gli iniziati assistevano e prendevano parte.

Supponiamo che come in tutte le cerimonie e i riti antichi e moderni avesse una parte importante la combinazione di vari elementi come suoni e musiche, colori, profumi, danze e movimenti ritmici, formule e mantra. Tutte le religioni ortodosse hanno fatto un grande uso del rituale per creare un canale di comunicazione con gli Esseri superiori, le divinità in senso lato.

Ma come abbiamo detto era fatto agli iniziati assoluto divieto di parlarne. Sappiamo però che coloro che prendevano parte a questo rito notturno ne uscivano radicalmente trasformati.

Anche Platone era un iniziato

Nell’antichità praticamente tutte le personalità più in vista erano iniziati dei Misteri. La popolarità dei riti crebbe al punto che moltissime persone di tutti i ceti sociali aspiravano ad essere iniziati e si recavano al santuario di Eleusi.

Secondo il professor Joshua J. Mark anche Platone era un iniziato dei Misteri e questo è evidenziato da una frase del suo famoso dialogo sull’immortalità dell’anima, il Fedone: “ i nostri misteri avevano un significato reale: colui che è stato purificato e iniziato dimorerà con gli dei”. La trasformazione personale conduce alla conoscenza della vera realtà e della divinità dell’anima dell’uomo.

 Significato profondo dei misteri

Il rapimento di Ade sta a significare la morte di Kore. Spesso Ade viene raffigurato come un dio che a suo piacimento affiora dagli Inferi con il suo carro dorato e rapisce una persona piuttosto che un’altra per portarlo negli Inferi. La disperazione della madre per la figlia perduta rappresenta la disperazione dell’essere umano per la scomparsa dei propri cari. Il mito però non presenta la morte come la fine di tutto ma come il passaggio alla vita degli Inferi, un’altra forma di vita.

Così come gli alberi, le piante e i fiori muoiono in una stagione e ritornano in vita in un’altra stagione, così è la vita degli esseri umani.

Influenze degli altri popoli

Probabilmente i Misteri furono influenzati dalle credenze religiose dell’antico Egitto che consideravano la morte come il passaggio ad un’altra fase dell’esistenza, non la fine della propria vita. Dal momento che c’erano contatti commerciali tra le due culture è probabile che ci sia stato trasferimento del culto di Iside e Osiride.

Il mito egiziano di Iside e Osiride ha molte somiglianze con quello di Demetra e Core. Figli del Cielo e della Terra, fratelli e poi sposi, anche Iside e Osiride mettono in scena nel mito di cui sono protagonisti la rappresentazione della rinascita dopo la morte.

Alcune pratiche religiose greche derivano da quelle dell’era Micenea (1600 -1100 a.C.), la prima civiltà avanzata della Grecia. A sua volta queste potrebbero derivare dalla civiltà Minoica dell’isola di Creta e delle altre isole dell’Egeo (2600 – 1100 a.C.). E’ quindi ipotizzabile che i Misteri furono trasferiti ad Eleusi da Creta. Ad esempio nella civiltà minoica era presente il culto del “bambino divino” che moriva per rinascere. Anche in alcuni riti di Eleusi Dioniso era un “bambino divino”, figlio della stessa Persefone.

Alcuni studiosi hanno fatto notare che la storia greca del rapimento di Persefone potrebbe derivare  da un’antica storia sumera in cui Ereshkigal, la dea degli Inferi, è rapita da Kur, il dragone della mitologia sumerica e costretta a diventare regina degli Inferi contro la sua volontà.

In Sicilia

In Sicilia i coloni provenienti da Corinto e Megara trasferirono nella nostra terra anche il culto di Demetra.

dea Demetra

Secondo alcune versioni la voragine da cui spuntò il carro dorato di Ade per rapire Kore si trovava nei pressi di Enna. Considerando che l’area centro meridionale dell’isola era fertile e famosa per la sua produzione di grano, l’isola non poteva non accogliere il mito di Demetra, dea del Grano e dell’agricoltura.

Diverse erano le feste dedicate alla dea eleusina e alla giovane Persefone.

Le Tesmophorie celebravano Demetra Tesmophoros o legislatrice. Diodoro Siculo scrive che Demetra era detta tesmophoros perché aveva inventato oltre all’agricoltura, le prime leggi sociali. Quindi dea che, in quanto protettrice della legge, veniva invocata nei giuramenti. Poiché il culto associa la fecondità della terra con la maternità della donna, Demetra legislatrice rappresenta anche la legge dell’unione coniugale.

La Katagoge invece rievocavano la discesa di Kore nell’Ade.

Demetra nella sicilia occidentale

Recentemente il professor Messana con il suo team ha scoperto alcune statuette votive di Demetra su un monte nelle vicinanze di Alcamo.

Questo ritrovamento prova l’esistenza di un santuario a Demetra e del suo culto anche ad Alcamo. Le statuette infatti venivano offerte alla dea con la richiesta di protezione e aiuto. La tipologia dei reperti archeologici rinvenuti e il confronto con altri contesti simili (Selinunte, Entella, Gela, Agrigento, Siracusa ecc.) concorrerebbero a identificare il sito di Monte Ferricini, con un luogo sacro dove in autunno si celebravano feste in onore di Demetra, con banchetti seguiti dalla deposizione di statuette.

Il culto di Demetra si diffuse anche per l’associazione della fertilità della terra con la funzione della donna quale madre e generatrice di vita. La romana Cerere, in seguito, era dea madre della terra, della fertilità, della nascita e del matrimonio.

In Sicilia le feste in onore di Demetra avevano un’ampia partecipazione popolare. Così come a Selinunte e  Alcamo probabilmente anche ad Erice e a Trapani il culto di Demetra si sviluppò ampiamente, nonostante la presenza punica. Del resto secondo il mito, la dea, dopo aver saputo del rapimento, cominciò a vagare per il mondo alla ricerca della figlia e proprio nella zona dove un giorno sarebbe sorta Drepano, l’odierna Trapani, perse la sua falce cadutale in volo. Questo diede alla costa di Trapani la forma di falce.

Fine dei Misteri eleusini

I misteri eleusini col tempo si erano diffusi per tutta la Grecia e fornivano il modello ad altri culti locali che si trasformarono in “misteri”. Persino il cristianesimo, al suo apparire, fu recepito come uno dei tanti misteri allora esistenti.

I riti furono infine proibiti dall’imperatore cristiano Teodosio nel 392 d.C. Mentre il cristianesimo si diffondeva e acquisiva seguaci, i riti pagani apparentemente venivano abbandonati. In realtà,  i significati profondi, l’iconografia e il simbolismo, essendo degli archetipi della psiche umana, si riciclavano nel nuovo credo e si riadattavano alla nuova religione.

Il tempio di Demetra e gli altri siti sacri ad Eleusi furono saccheggiati dai Gotici nell’invasione del 396 d.C. lasciando solo rovine.

Il cristianesimo

Il nuovo culto del cristianesimo lentamente riadattò riti e miti radicati da secoli. Il culto di Demetra lentamente si trasformò nel culto di Maria, entrambe madri accomunate dall’identico angoscioso dolore materno provato da una per il rapimento della figlia e dall’altra per la crocifissione del figlio. Entrambe protettrici degli esseri umani e delle loro attività.

Anche Cristo come Persefone a causa di un tradimento viene trascinato negli Inferi. Muore ma dopo tre giorni risorge e per tutti è un messaggio di speranza, della possibilità della partecipazione di tutte le anime alla vita divina ed eterna. Il trionfo sulla morte.

Nel Medioevo si diffuse la consuetudine di rappresentare in forma teatrale la storia sacra con soggetti tratti da passi delle scritture o vite dei santi. Pitrè ci dice che queste rappresentazioni si diffusero anche in Sicilia sotto diverse denominazioni tra le quali prevalsero quella di Mistero e sacra rappresentazione. Gli antichi misteri eleusini probabilmente facevano ancora parte della cultura profonda dei siciliani e quindi la propensione verso questo nome fu naturale.

La vita che prevale sulla morte, la luce sull’ombra, la primavera sull’inverno sono simboli archetipici di ogni celebrazione religiosa che si svolge all’inizio della primavera, anche di quelle cristiane.  I riti cristiani si sovrapposero lentamente a quelli pagani ma man mano che la Chiesa consolidava il proprio potere riuscì a cancellare quasi completamente il ricordo dei riti pagani per poter negare di avere in essi anche le proprie radici.

riflessione

Ed ecco che all’improvviso la processione dei Misteri di Trapani ci sembra invece affondare le sue radici molto molto lontano nei secoli. In onore di Demetra si accendevano i fuochi e le fiaccole in processione. La torcia, simbolo della luce, del sole e dell’assoluto, era uno specifico attributo di Demetra. Demetra, poiché non riusciva a trovare la figlia, accese le fiaccole dai crateri dell’Etna. Ed eccole ancora qui sotto forma di ceri ad illuminare la processione dei Misteri e a circondare la Madonna. Una donna addolorata per la sorte del figlio. Un figlio che risorgerà e darà a tutti la gioia di una vita divina oltre la morte.Madonna dei Misteri di Trapani

Lungi dallo sminuire il valore cristiano della processione dei misteri, la comparazione con riti più antichi ci porta a pensare che i riti possono cambiare tra i popoli e nei secoli ma le verità profonde che li sottintendono sono sempre le stesse. La processione in sé ci appare più che semplice tradizione o devozione, ci riporta indietro a quelle verità misteriose rivelate solo agli iniziati, nel buio del telesterion e adesso forse la guarderemo con un interesse ancora maggiore.

source:

Ancient history