Vento di Trapani: la città dei due mari

Castello dei Normanni a Erice: una Storia medievale

Castello Normanno

Stiamo parlando di Erice e del Castello “incustodito”.

Castello Normanno Erice

Dopo la ricostruzione da parte dei Normanni nel XII secolo, la fortezza riacquistò la sua importanza e divenne uno dei caposaldi dell’Isola, nel piano di difesa predisposto dai nuovi dominatori.

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I Normanni furono un popolo nordico (che diede il nome alla Normandia). Abili contadini, si distinsero anche nella navigazione, grazie alla quale espansero il loro domino, raggiungendo perfino l’Italia meridionale nel 1070. La cultura normanna, come quella di altri popoli nomadi, era molto versatile e aperta al nuovo. Fu questa una delle caratteristiche che li portarono a conquistare vari territori anche differenti tra loro.

Le torri del Balio

Il castello di Erice si erge sui fatiscenti resti del tempio di Venere, sulla rupe cilindrica più alta. Un ponte levatoio, sostituito in seguito da un viadotto con gradini, congiungeva la rupe al piano circostante. Su di esso sorgono le opere avanzate della fortezza, costituite da tre torri dette “del Balio” congiunte da due cortine merlate. Sulla torre centrale, nel 1873, il trapanese barone Agostino Sieri-Pepoli ricostruì la torre pentagonale che era stata distrutta nel XV secolo.

torri di Erice

Altre due cortine, più lunghe, chiudono il recinto della fortezza che risulta così divisa in due parti entrambe inespugnabili. L’ingresso del Castello normanno è ancora sovrastato da merli ghibellini e difeso da una caditoia sorretta da mensoloni calcarei sotto la quale si apre una bifora trecentesca.

Il crollo di gran parte della fortezza normanna ha rimesso in luce l’antico thémenos, la vasta superficie naturale sacra al culto della dea.

Nel piazzale interno del castello sono visibili tamburi di colonne ioniche, frammenti di fregio, elementi decorativi vari di ordine dorico. Quasi tutti questi frammenti provengono dal rifacimento romano del tempio. Interessante il cosiddetto “Pozzo di Venere“, ritenuto un tempo vasca dedicata alla déa ma molto probabilmente si trattò di un granaio di epoca più recente.

Il Castello, andando avanti con gli anni..

Il Castello, divenuto ancora baluardo militare, ha una storia che coincide perfettamente con quella del centro abitato. Esso decadde con l’introduzione delle artiglierie e fu adibito successivamente a sede della Regia  Amministrazione e, fino a qualche decennio fa, a carcere.

Nel corso degli anni seguirono lievi mutamenti causati dal tempo e dalle modifiche apportate in epoca recente. Oggi, muto testimone di tanti avvenimenti storici, il Castello, conserva  ancora il suo aspetto originario.

Il giardino del Balio

Per il vasto piano circostante dell’antica acropoli si estende il ridente giardino pubblico all’inglese. Esso fu realizzato nel 1870 dal conte Agostino Pepoli. “Balio” è il nome dato al sito, per il fatto che la fortezza contigua, fu adibita a residenza del “Bajulo”. Il Bajulo era il magistrato che rappresentava localmente l’autorità ed il potere del Re. Si occupava di amministrare la giustizia penale e civile e curare la riscossione dei tributi.

Giardini del Balio Erice

Il  panorama che si gode dall’alto di questo sito è ritenuto uno dei più belli del mondo.

Incantevole e vario, esso abbraccia l’orizzonte per un giro completo. Lo sguardo si affaccia sul canale di Sicilia e sul mar Mediterraneo. Alle falde del monte appaiono nitidi il piccolo porto di Bonagia e la città di Trapani. Sullo sfondo si vedono le tre isole Egadi, Favignana, Levanzo e Marettimo, più sfocata delle altre. Si scorgono a nord-ovest l’isola di Ustica ed a sud Pantelleria. E’ uno spettacolo che ferma il passo anche al visitatore più frettoloso.


vista da Erice

Foto: Maria Virzì

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