Vento di Trapani: la città dei due mari

Lo scoglio del malconsiglio a Trapani: tra storia e leggenda

Lo Scoglio del malconsiglio

Alle spalle di Torre di Ligny,  uno scoglio davvero particolare attira la nostra attenzione.  E’ uno scoglio lungo  e stretto, che ricorda la forma di una imbarcazione. Il luogo che divide idealmente il Mar Tirreno dal Mar Mediterraneo. E’ spesso investito da alte onde che si infrangono in innumerevoli spruzzi che non ci si stanca mai di osservare.
Ci sono delle leggende legate a questo posto singolare.
Dai trapanesi viene chiamato “scoglio du malu cunsigghiu”,  cioè “del mal consiglio”.

scoglio torre Ligny

La leggenda legata allo scoglio

Una leggenda risale ai Vespri Siciliani, la ribellione del 1282 contro gli Angioini, dominatori dell’isola considerati dai  Siciliani oppressori stranieri.

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Gli Angioini tartassavano la popolazione con tasse troppo esose, praticando usurpazioni, soprusi e violenze. Federico II di Svevia, invece, era stato un re particolarmente amato dai Siciliani. Straordinariamente colto ed energico, aveva instaurato in Sicilia e nell’Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con una amministrazione efficiente.

Amante delle arti e della letteratura, Federico II aveva promosso tra l’altro la poesia della Scuola siciliana.

Uno dei protagonisti della rivolta fu il salernitano Giovanni da Procida. Era un medico tra i consiglieri di Federico II di Svevia ed educatore del figlio Manfredi.

Al suo fianco nella disfatta di Benevento del 1266, vide la sconfitta delle truppe ghibelline di Manfredi per opera dei guelfi di Carlo I d’Angiò. In quella battaglia perse la vita lo stesso Manfredi. La disfatta portò alla conquista angioina del Regno di Sicilia.

Costretto alla fuga, Giovanni da Procida viaggiò tra le corti di tutta l’Europa per dispiegare una grande opera diplomatica finalizzata al ritorno della dinastia sveva sui troni di Napoli e Sicilia e alla cacciata degli Angioini dalla penisola italiana. Per questo motivo divenne uno dei principali avversari di Carlo I d’Angiò nei due decenni successivi.

Ufficialmente i Vespri Siciliani cominciarono il 1 aprile 1282 a Palermo. Da qui i moti si estesero a tutta l’isola riuscendo ad espellere la presenza francese.

Trapani e i moti dei Vespri

La leggenda legata allo scoglio di Trapani ci riporta alla vigilia  dei moti dei Vespri Siciliani.

Il rivoluzionario Giovanni da Procida arrivò a Trapani il 30 marzo del 1282. Per incontrarsi in un luogo segreto e preparare la rivoluzione anche nel territorio di Trapani la scelta cadde proprio su questo scoglio solitario. Gli altri leader della rivolta erano Palmerio Abate, Alaimo da Lentini e Gualtiero da Caltagirone. In piena notte e con il mare in tempesta i quattro rivoluzionari partirono a nuoto da punti diversi della spiaggia trapanese  per non destare sospetti. Si incontrarono proprio su quello scoglio per pianificare la rivolta. In seguito a questi fatti lo scoglio fu chiamato del mal consiglio. Dal punto di vista degli Angioini, ovviamente.

scoglio del malconsiglio

Trapani e l’Odissea

Un’altra leggenda legata a questo scoglio ci porta molto più indietro nel tempo, alle origini della città.

Trapani potrebbe essere uno dei luoghi più importanti della storia antica perché descritto nell’Odissea. Lo scrittore inglese Samuel Butler dedicò parte della sua vita alla traduzione dell’Iliade e dell’Odissea di Omero.

Omero racconta del ritorno a Scheria dell’imbarcazione che aveva trasportato Ulisse a Itaca. La barca era stata trasformata in pietra all’imbocco del porto per volere di Poseidone. Da qui la forma allungata a barca di questo singolare scoglio.

Lo scrittore  nel 1897  con il libro L’autrice dell’Odissea avanzò l’ipotesi che a scrivere l’Odissea fosse stato non Omero, ma una giovane donna siciliana e che i paesaggi in essa descritti sarebbero quelli della Sicilia e delle isole vicine. Egli avrebbe identificato Trapani con la leggendaria Scheria, antica capitale dei Feaci, ultima tappa del fantastico viaggio di Ulisse.

Ipotesi sui luoghi dell’Odissea

Il libro di Butler destò nel suo paese incredulità e scalpore e lo stesso scrittore venne deriso. Nel 1967 nel suo libro “L’Odissea rivelata”,  Vincenzo Barrabini raccontò di come avesse trovato nel territorio siciliano “corrispondenza piena con quanto affermato nel poema” . Giunse alla conclusione che il viaggio di Ulisse alla ricerca della patria altro non era stato che un periplo della Sicilia: partendo da Erice, attraverso lo stretto di Messina, per Taormina e Pantelleria, l’eroe di Omero era  approdato a Scheria, in territorio di Trapani.

Foto: Maria Virzì

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