Vento di Trapani: la città dei due mari

Maiorca : lo scultore dimenticato

 Pino Maiorca. L'abbraccio Pino Maiorca lo scultore dimenticato

Le statue di Pino Maiorca. Ci sono alcune statue a Trapani in pietra e marmo che sono sempre state lì ma nessuno, almeno i più giovani, sanno da chi siano state fatte e che cosa rappresentino.

Pino Maiorca

Anni fa i giardinetti di piazza Generale Scio sono stati arricchiti da un complesso statuario realizzato dallo scultore trapanese Pino  Maiorca nel 1982. E’ dedicato agli uomini del mare.

Maiorca ha regalato alla sua città natale una scultura dal nome l’Abbraccio, posta all’ingresso della Villa Margherita.

Maiorca tra favola e mistero

La sua storia ha il fascino della favola e del mistero.

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C’era una volta un ragazzo trapanese che faceva lo scalpellino. Già nel maneggiare gli arnesi di lavoro aveva scoperto la sua vena artistica.  Quasi per gioco Pino Millocca, il suo vero nome, faceva vedere agli amici come riusciva a modellare pezzi di pietra estratti dalle cave di Custonaci o di Sant’Andrea. Era abile e veloce nel trasformare la pietra in miniature che raffiguravano volti umani ricchi di espressione e vitalità.

Incoraggiato dai compagni di lavoro decise di compiere un salto di qualità, presentando al pubblico trapanese le sue prime opere in una mostra personale lungo il viale Regina Elena.

Non sempre le sue opere erano apprezzate e comprese, ma c’era chi ne aveva capito l’estro e il valore e lo incoraggiava ad andare avanti. Così cominciò ad esporre in altre città italiane e da lì cominciò anche la sua ascesa.

Il messaggio artistico di Maiorca

Il talento non gli manca. Maiorca riesce ad esprimere nelle sue opere quella tensione drammatica che predomina nella realtà odierna.

La sua arte non manca di valore e significati. L’artista trapanese con le sue sculture ha voluto trasmettere al pubblico un messaggio per invitarci ad addentrarci in una dimensione umana più profonda.

Infatti con la sua attività creativa libera da ogni imposizione esterna, senza costrizioni e formalismi, lo scultore richiama l’osservatore ai veri valori umani: rispetto per il prossimo, amore per la natura che non può essere deturpata.

Per questo le sue sculture sono ancora attuali e il suo messaggio ancora vivo.

Pino Maiorca. L'uomo in croce

Ma ritornando alla sua storia personale, il suo talento non passò  inosservato. Le sue statue  venivano esposte nelle più prestigiose gallerie d’arte italiane.

Sul catalogo “Bolaffi”, la società che si occupa di allestire vendite all’ asta di oggetti da collezione, Maiorca aveva una quotazione di assoluto prestigio.

Pino Maiorca. L' uomo in croce

Statua a Nereo Rocco

Le cronache nazionali si erano occupate di lui anche per un’imponente opera dedicata a Nereo Rocco, mitico allenatore del Milan. La statua  di 5,80 x 1,35 mt fu inaugurata nel 1979 nel Centro Sportivo del Milan a Milanello. Quel momento gli diede molta popolarità e per questo ricevette inviti  a tenere mostre in tutte le parti del mondo.

A sinistra, il simbolico personalissimo abbraccio che accomuna la grande famiglia dello sport e a destra la stele con la scritta da un lato NEREO e dall’altro ROCCO. Ai piedi due sfere. In una si ricorda che la “stella” del sospiratissimo decimo scudetto rossonero “è anche sua”; nell’altra una tipica frase, “Sii uomo”, con la quale l’allenatore era solito spronare i suoi.

Ma le favole non sempre hanno un lieto fine.

Il tempo passava, forse il maestro aveva perduto la sua ispirazione,  e di lui non si era più sentito parlare.

Lo scultore trapanese ritornò poi in attività grazie alla mostra di sculture sul tema “La sintesi dell’automobile” commissionata dall’imprenditore Enrico Caruso. Questi aveva commissionato a Maiorca 50 statue raffiguranti l’automobile, che ora fanno parte di una collezione privata.

Maiorca ha realizzato le 50 statuette con diversi tipi di marmo siciliani della grandezza massima di 60 x 25 centimetri

La mostra fu accolta nei locali della concessionaria Nissan a Trapani. Numerosi studenti l’hanno visitato. Maiorca sapeva trasmettere a chi lo ascoltava l’amore per il marmo, entusiasmando con le spiegazioni delle tecniche di lavorazione della nobile pietra, alcune tramandateci dagli antichi greci e romani.

Perché proprio l’auto?

L’auto è un oggetto a prima vista distante dal mondo fantastico dell’arte, freddo e meccanico, in contrasto con l’essenza dell’opera d’arte.

La mostra ha voluto rendere eterna l’automobile che ormai è uno dei  simboli del secolo scorso, attraverso la materia più antica, la pietra.

In quell’occasione l’artista trapanese sembrava essersi re-innamorato della sua arte, ritrovando stimoli ed entusiasmo.

Ultime opere

L’ultima opera dell’artista trapanese di cui si hanno notizie reperibili è il “Mistero del mare”, una statua di 250x80x40 centimetri collocata nel giardino dell’hotel Mursia di Pantelleria. E’ stata fatta con pietra gialla della Grecia e raffigura un delfino stilizzato con la testa rivolta al cielo. Dice il maestro “Ho realizzato quest’opera che raffigura un pesce animato per il mio amore per Pantelleria. Infatti, per Pantelleria il mare è vita, è tutto. E, con la forma che è venuta fuori, ho voluto dare proprio l’idea di ciò che il mare rappresenta e suscita negli uomini, cioè il senso dell’infinito, del misterioso, dell’indescrivibile.”

Trapani Nuova 1993 anno 34 n.046

16 dicembre 1993 Majorca ritorna…con 50 automobili  di Cinzia Bizzi

Trapani Nuova 1994 anno 35 n.002 “Agli studenti un’occasione per capire la scultura”

Trapani Rassegna della Provincia n.249 articolo di Giuseppe Bruccoleri

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